Centocinquanta utenti in un anno al progetto Mef. I risultati nel nostro convegno

Convegno Mef a Firenze
Un momento del convegno Mef a Firenze

Oltre 150 persone, tra indagati e imputati per reati sotto i quattro anni di pena, si sono rivolte (da settembre 2017 allo scorso novembre) allo sportello MeF istituito in attuazione all’omonimo progetto nato nel 2016, grazie al contributo della Fondazione CR Firenze, per iniziativa delle Associazioni Aleteia e APAB (che si occupano di formazione, giustizia riparatriva e reinserimento dei soggetti svantaggiati), in partnership con Regione Toscana, Comune di Firenze, Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Toscana e l’Umbria, Ufficio Interdistrettuale per l’Esecuzione Penale Esterna della Toscana, Centro Giustizia Minorile per la Toscana e l’Umbria.

Dei 150 utenti (di competenza territoriale dell’Ufficio Esecuzione Pena di Firenze) la maggioranza è composta da maschi (79%), italiani (65%), sotto i 40 anni (61%) e con un’occupazione lavorativa (77%). Di questi, il 30% ha concluso il proprio percorso di messa alla prova (che nel 45% dei casi ha avuto durata inferiore a 6 mesi) con una sentenza di estinzione del reato, mentre il 35% dei casi è tutt’ora in corso. I reati trattati sono stati, nel 25% dei casi, legati al codice della strada, nel 23,5%, contro il patrimonio e nel 20%  contro la persona.

Testimonianze dal convegno

Questi dati confermano l’utilità del progetto tanto che Apab, Aleteia, in collaborazione con il Sindacato degli avvocati di Firenze e Toscana, col contributo di Fondazione CR Firenze, hanno promosso un convegno (venerdì 21 dicembre alle ore 9 nella Sala Conferenze dell’Infopoint di Santa Maria Novella) per discutere degli sviluppi e delle prospettive del servizio. Tra i relatori, gli assessori al sociale della Regione Toscana Stefania Saccardi, e del Comune di Firenze Sara Funaro, il presidente di Aleteia Simone Stefani, il vice direttore Apab Gaia Citriniti, il Dirigente di Fondazione CR Firenze Ugo Bargagli, il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Firenze Marco Bouchard, la referente regionale Giustizia Riparativa UIEPE per la Toscana e l’Umbria, Beatrice Lippi. Le conclusioni sono affidate a Lucia Castellano, Direttore Generale per l’esecuzione penale esterna e di messa alla prova.

Dopo un periodo di organizzazione e messa a punto dei protocolli operativi, nel settembre 2017 è stato attivato il Centro di orientamento MeF che opera un matching tra competenze dell’autore del reato e le esigenze degli enti pubblici e delle Associazioni che danno la disponibilità per lo svolgimento delle attività. Lo scopo è indirizzare le parti verso percorsi riparativi individualizzati (mediante lo svolgimento di attività di mediazione, di riparazione e di formazione) in un’ottica di responsabilizzazione, con l’obiettivo di una diminuzione della recidiva e di restituzione riparativa alla Comunità.

La messa alla prova come opportunità

Il Convegno si propone di riflettere sull’istituto della messa alla prova e sull’efficacia dello strumento MeF, analizzandone la metodologia, i risultati, i possibili sviluppi, anche attraverso le testimonianze dirette di chi ne ha usufruito. È rivolto agli avvocati, agli assistenti sociali, a tutti gli operatori della giustizia, agli enti e alle associazioni al fine di sviluppare la rete dei soggetti coinvolti e facilitare l’accesso a percorsi di giustizia riparativa. Tra i temi trattati, la necessità di aumentare il numero di posizioni disponibili all’interno degli enti locali e delle Associazioni, l’urgenza di attivare un unico numero verde che possano contattare tutti gli attori del progetto (utenti, assistenti sociali, associazioni, avvocati ecc.) per mettere in rete non solo le esigenze, ma anche le possibilità  di ciascuno e fare anche da filtro e supporto. Gli utenti si sentono così aiutati e possono rivolgersi ad un servizio puntuale e ben definito che attua un percorso mirato in base alle necessità di ciascun soggetto. Mentre le Associazioni e gli enti hanno a disposizione un supporto alle proprie attività in un’ottica di risorsa per la Comunità.

L’Associazione Aleteia è costituita da operatori con comprovata esperienza professionale nel campo della giustizia riparativa, della criminologia, della vittimologia e della progettazione sociale in genere, secondo gli standard previsti dall’Unione Europea e dalla legislazione italiana. L’associazione ha come scopo la realizzazione di azioni di promozione sociale e culturale, di prevenzione primaria e secondaria, di formazione e orientamento, di soluzione pacifica dei conflitti, conciliazione, mediazione sociale, civile e penale, nonché di sostegno e assistenza alle vittime di reato. Aleteia è associated member di Victim Support Europe

APAB opera in Toscana dal 1994 come agenzia formativa in vari settori e lavora attivamente nell’area del disagio sociale realizzando diversi progetti volti alla qualificazione e sostegno di soggetti a rischio di esclusione e finalizzati al loro inserimento lavorativo. Intervenendo attivamente nell’area del disagio, della legalità e dell’inclusione sociale, APAB ha creato un modello innovativo incentrato sul concetto della restituzione del danno arrecato come opportunità di inclusione sociale. L’intervento riparativo è dunque bidirezionale: da una parte il giovane recupera la propria dimensione di appartenenza alla comunità partecipando attivamente alla costruzione di opere utili alla cittadinanza; dall’altra la comunità riconosce il forte valore sociale di queste opere, poiché realizzate da ragazzi in difficoltà, bisognosi di riscattarsi per avere una seconda chance.

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